|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Mittente |
Erizzo Sebastiano |
Destinatario |
|
Data |
|
Tipo data |
assente |
Luogo di partenza |
|
Luogo di arrivo |
|
Incipit |
Doppio contento io ho sentito nel cuor mio, ricevendo la vostra |
Contenuto e note |
Il giovane esprime la sua gioia per la lettera ricevuta e insiste per un futuro incontro; però le risponde che l'idea che ella si è fatta di lui come di un amante "tiepido" è infondata e spera di poter dimostrarle un giorno che il suo amore è una fiamma che brucia intensamente, come del resto prova il dolore che ne deriva; la donna, che possiede l'anima di Erizzo, dovrebbe essere mossa a compassione a causa delle pene che quella stessa anima soffre, ma è probabile che non se ne avveda perché sono così acute che neppure le lacrime riescono a sgorgare. Ricorda poi una sera in cui la donna gli sorrise e descrive gli effetti del suo sorriso su di lui, e su tutti il desiderio di baciarla; elenca dunque le caratteristiche del bacio per poi passare a tessere le lodi della bocca, sede del respiro, della voce e del bacio, tutti elementi nobilissimi. Conclude chiedendo, con il bacio, un segno del reciproco amore. |
Fonte o bibliografia |
Vicenza, Biblioteca Bertoliana, CODICE G 387 (277), fondo Manoscritti Antichi, 18, cc. 236v-239v. |
Compilatore |
Marconato Claudia |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|