Mittente Erizzo Sebastiano Destinatario
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Veramente tanto consolatione et allegrezza non suol porgere
Contenuto e note L'amata ha finalmente risposto con una lettera in cui dice di corrispondere l'affetto dell'innamorato, che a sua volta sottolinea l'importanza dello scrivere lettere per gli amanti, esercizio che appporta sfogo e speranza. Erizzo, secondo cui quella lettera è stata scritta sotto dettatura del dio dell'amore, risponde in modo puntuale ad ogni argomento: promette massima riservatezza, ringrazia per le tenere parole che hanno fatto sì che gli spiriti vitali tornassero al loro posto, propone di servirsi di una intermediaria, di cui riporta solo l'iniziale "M." [ma in altre lettere è "C."] per i loro scambi epistolari. La prega inoltre di mettersi più spesso alla finestra nell'ora concordata e confessa che aspetta con ansia un loro incontro. Sul fatto poi che la donna si sia lamentata con M. per le continue lettere dell'Erizzo, questi risponde che se la sua corrispondenza risultasse molesta ella avrebbe ragione di lamentarsene ed egli meritebbe una punizione; ma egli crede, tuttavia, che ella stesse scherzando o che comunque questa lamentela nascondesse una scintilla d'amore. Nonostante siano passati tre mesi di corteggiamento assiduo, la fiamma non si è spenta, anzi è più fervente di prima, ed ora che ha ricevuto la lettera all'Erizzo sembra che la sorte abbia mutato il male nel bene. L'anima del giovane appartiene tutta alla donna e se questa volesse anche il corpo le basterebbe un lieve cenno; anzi, l'innamorato la prega di prendere quest'ultima decisione per la sua salvezza. Seguono due sonetti, che l'autore non trascrive, composti subito dopo la lettura della lettera di lei.
Fonte o bibliografia Vicenza, Biblioteca Bertoliana, CODICE G 387 (277), fondo Manoscritti Antichi, 16, cc. 230r-233v.
Compilatore Marconato Claudia
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