Mittente Erizzo Sebastiano Destinatario
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Felice veramente et aventuroso giorno, bellissima et valorosa
Contenuto e note Erizzo si rallegra per aver avuto la possibilità di intravvedere la sua donna alla finestra: dalla vista della sua straordinaria bellezza è nato in lui un amore impossibile da sostenere. Il veneziano spiega dunque come il suo animo abbia riconosciuto nella bellezza della fanciulla una forma simile alla sua: al loro primo scambio di sguardi l'immagine della donna passò, attraverso i suoi occhi, al cuore, ed essendo la sua figura conforme all'organo sede del sentimento amoroso, ecco che esso ha iniziato ad amarla profondamente. Erizzo utilizza dunque alcuni concetti genereali della fisiologia platonica per lodare la donna: la bellezza del corpo è l'atto dell'idea contenuta nell'anima, di conseguenza l'autore immagina, a partire dalla visione del volto, che il corpo intero di lei deve essere bello, in tutte le sue membra. Aggiunge, infine, una breve considerazione sull'influsso degli astri e dei pianeti riprendendo poi la teoria degli spiriti d'amore che passano attraverso gli occhi. Dopo aver lodato le bellezze del corpo passa a quelle dell'anima e dei costumi, di cui l'Erizzo ha sentito gli elogi presso alcuni conoscenti. Vagliate così le bellezze del corpo e quelle dell'animo, Erizzo è convinto che la donna sia la compagna che il destino gli ha riservato, perciò chiede, in chiusura, di essere ricambiato.
Fonte o bibliografia Vicenza, Biblioteca Bertoliana, CODICE G 387 (277), fondo Manoscritti Antichi, 10, cc. 218r-219v.
Compilatore Marconato Claudia
Torna all’elenco dei risultati