Mittente Erizzo Sebastiano Destinatario
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Ai quanto mi fu contraria la Fortuna, et come duramente
Contenuto e note Erizzo si lamenta per la sua mala sorte, iniziata il giorno in cui vide per la prima volta il volto della donna, e conferma che lo sguardo di lei fu il laccio che avvinse il suo cuore; aggiunge che fu ancora più sfortunato, dal momento che ella non si accorse di nulla, perciò per lungo tempo dovette star lontano dall'oggetto del suo desiderio. Chiede, dunque, pietà alla sua corrispondente, dopo tre anni di tormenti.
Fonte o bibliografia Vicenza, Biblioteca Bertoliana, CODICE G 387 (277), fondo Manoscritti Antichi, 6, cc. 215v-216v.
Compilatore Marconato Claudia
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