Mittente Erizzo Sebastiano Destinatario
Data Tipo data assente
Luogo di partenza Luogo di arrivo
Incipit Poi che la mia maligna sorte ha pur voluto, valorosa Donna
Contenuto e note Erizzo racconta che da sette anni è innamorato della donna a cui scrive, cioè dalla prima giovinezza, e che il suo è un sentimento fortissimo che non ha mai potuto esprimere, perché non poteva comunicare con l'amata né per lettera né con un'ambasciata; inoltre, più soffocava l'amore e più soffriva. Quindi con questa missiva l'autore vuole dichiararsi e vorrebbe che la destinataria sapesse che il lungo indugio non è stato causato da negligenza, condizione impossibile per lui dato l'eccessivo amore da cui è continuamente stimolato, né da arroganza, difetto altrettanto inapplicabile a lui, perché chi si stima troppo non può provare affetto per un'altra persona, o da ignoranza, condizione in cui non è perché non è solito compiere azioni sciocche. E siccome egli sa quanta cautela abbiano le donne in materia amorosa, non ritenne ragionevole comportarsi come farebbe qualsiasia persona vile, ma avrebbe preferito morire piuttosto che intaccare l'onore di lei. Infatti, per i primi tre anni ha cercato di stare il più possibile lontano da lei. Ora, invece, chiede pietà, se oltre alla bellezza la donna avrà un cuore umile e pieno di umanità, che lui crede di aver scorto, altrimenti egli farà una pessima fine.
Fonte o bibliografia Vicenza, Biblioteca Bertoliana, CODICE G 387 (277), fondo Manoscritti Antichi, 1, cc. 211r - 212r.
Compilatore Marconato Claudia
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