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Mittente |
Erizzo Sebastiano |
Destinatario |
Venier Girolamo |
Data |
7/8/1549 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Havendomi ai giorni passati, magnifico fratello, ritrovato, come sapete, in Padova, ove un giorno a casa vostra |
Contenuto e note |
L'occasione della lettera è data dalle conversazioni tenute a casa di Venier sul tema della poesia nel corso delle quali un dotto aveva disprezzato i poeti perché fingono la realtà, ostacolano la ricerca della verità e sono quindi dannosi per la società intera, e aveva addotto a suffragio della sua tesi il Platone della Repubblica. Nella lettera Erizzo controbatte evocando a sua volta Platone e accusando il dotto di non avere una conoscenza completa dei Dialoghi: egli non nega che la poesia possa alterare la realtà, ma secondo il filosofo greco la poesia è un dono divino quando i poeti si fanno interpreti di Dio, come si legge nello Ione e nel Fedro. I poeti sarebbero, dunque, ispirati da Dio, la quale ispirazione giungerà poi, secondo una scala che prosegue per gradi intermedi, dai poeti ai loro interpreti, i quali sono in grado di spiegare i significati celati dietro la lettera e offrire un contributo necessario alla verità. Per dimostrare ciò Erizzo rievoca otto miti offrendo per ognuno un'interpretazione al di là del senso letterale; narra, infatti, i miti di Perseo, di Demogorgone, di Pan e Siringa, di Ebe ed Ercole, di Giove e Latona, di Marte e Venere, di Pasife e Minos e di Amore e Psiche. Erizzo invita a una lettura allegorica delle favole antiche, la sola che può dare un contributo concreto alla ricerca della verità. I poeti infatti si servono dei miti per aiutare l'uomo nella conoscenza della realtà sovrannaturale: essi si presentano in modo leggero nella forma, ma racchiudono un contenuto profondo. Il veneziano distingue però tra favole poetiche e filosofiche: le prime sono quelle che Platone condanna nella Repubblica perché fuorvianti, mentre le seconde sono più difficili da interpretare, ma conducono alla verità. |
Fonte o bibliografia |
Sebastiano Erizzo, Lettera sulla poesia, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 1989, pp. 23-69. |
Compilatore |
Marconato Claudia |
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