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Mittente |
Erizzo Sebastiano |
Destinatario |
Venier Girolamo |
Data |
13/10/1544 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Padova |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Poscia, che fu ragionato tra noi, carissimo fratello |
Contenuto e note |
L'oggetto della lettera è la bellezza di una signora, nota ai due corrispondenti, sulla quale lo scrivente dovrà esprimere un giudizio; prima però decide di trattare del desiderio dell'uomo e lo descrive, con l'ausilio di alcune nozioni di fisica naturale, come un'inclinazione dell'animo. Tale appetito può provenire, scrive l'Erizzo, sia dall'anima intellettiva sia da quella sensitiva: nel primo caso si chiama anche volontà e tende a fini universali. Dall'anima sensitiva proviene, invece, il desiderio irascibile. Erizzo prosegue affermando che l'anima deriva da Dio, perciò preferisce oggetti difficili al fine di placare le sue inarrestabili voglie. A questo punto, tornando sull'oggetto particolare della lettera, cioè la donna di cui sopra, Erizzo riconosce che è così di buoni costumi che non è lecito desiderarla; condanna l'amore volgare a favore di quello spirituale e afferma che se l'amico si lamenta del fatto che la donna sia difficile da raggiungere, in realtà dovrebbe comprendere che non è lecito desiderarla. |
Fonte o bibliografia |
Vicenza, Biblioteca Bertoliana, CODICE G 387 (277), fondo Manoscritti Antichi, 4, cc. 4v-6v. |
Compilatore |
Marconato Claudia |
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