|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Mittente |
Erizzo Sebastiano |
Destinatario |
Tollentini Pier'Antonio |
Data |
9/5/1566 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Venezia |
Luogo di arrivo |
|
Incipit |
Hieri mi furono portate due lire di Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Erizzo avverte il corrispondente che le stampe delle medaglie spedite sono arrivate; lo informa poi sullo stato della malattia del Ruscelli e sul fatto che di lì a poco sarebbe morto. Inoltre, aggiunge che l'infermo non ha fatto testamento e che ha un fratello, forse due, i quali probabilmente hanno dei figli, perciò il patrimonio passerà a loro. Infine, alla domanda di Tollentini su come fare per riavere un libro sulle medaglie prestato al Ruscelli, Erizzo consiglia di scrivere una lettera indirizzata a casa del morituro e di rivolgersi a un procuratore; dopodiché chiede al Tollentini se, una volta riavutolo, egli possa prestargli il suddetto testo. Lo invita, quindi, a sbrigarsi perché dopo la morte gli oggetti del defunto verranno distribuiti tra i cari. Conclude con la descrizione delle medaglie speditegli dall'amico e con l'aggiornamento sullo stato del suo libro di medaglie. Un post scriptum segnala che il giorno dopo aver steso questa lettera, Girolamo Ruscelli passò a miglior vita e successivamente uscì alle stampe una sua opera sulle imprese. |
Fonte o bibliografia |
Franco Tomasi, Distinguere i dotti dagli indotti: Girolamo Ruscelli e le antologie di rime, in Girolamo Ruscelli. Dall'Accademia alla corte alla tipografia, Atti del convegno internazionale di studi (Viterbo 6-8 ottobre 2011), a cura di Paolo Marini e Paolo Procaccioli, Manziana, Vecchiarelli, 2012, pp. 600-601. |
Compilatore |
Marconato Claudia |
|
vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|