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Mittente |
Zucchi Bartolomeo |
Destinatario |
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Data |
14/7/1594 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Io non hebbi mai sdegno contra Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Lettera indirizzata "Al signore" (senza rivelazione dell'identità) piuttosto enigmatica nella sua parte centrale. Inizialmente Zucchi mostra tutto il suo disappunto per il lungo silenzio del destinatario: gli ha scritto 15 lettere (come possono testimoniare i signori Lorenzo e Flavio, entrambi citati senza cognome) e in risposta ne ha avuto solo 3; eppure i due abitano entrambi a Roma e dunque è improbabile che le lettere siano andate perse. Chiede al destinatario se deve ancora occuparsi di una certa cosa (non precisata, ma presumibilmente legata all'invio o alla stampa di alcuni libri) ora che sono stati ristampati i primi due volumi degli annali di Cesare Baronio [Annales Ecclesiastici, Roma, Tipografia Vaticana, 1588-1607]. Da ultimo, dopo avergli portato i saluti di padre Giovanni Matteo Ancina, gli racconta le evoluzioni del caso del signor Astemio. Questi ha compiuto un grave errore e a 55 anni ha lasciato la vita religiosa per sposarsi e vivere con una "vipera a lato". Segue un'invettiva contro le "vocazioni a capriccio". |
Fonte o bibliografia |
Bartolomeo Zucchi, Lettere, Venezia, Minima Compagnia, 1599, I, cc. 203v-205v |
Compilatore |
Sacchini Lorenzo |
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