|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Zucchi Bartolomeo |
Destinatario |
Filonardi Ennio |
Data |
12/6/1592 |
Tipo data |
Effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
Bologna |
Incipit |
Quando io mi credeva che Vostra Signoria fosse, se non trasecolata, allontanata |
Contenuto e note |
Zucchi immaginava che Filonardi fosse in un posto assai remoto, invece si congratula con lui perché ha saputo da una sua lettera a Mercurio Landrevilla che egli si trova a Bologna; qui potrà gustare la conversazione "dolce e fruttuosa" del loro amico comune [Tommaso] Correa; conversazione di cui già Zucchi e Filonardi godettero in passato. Di qui inizia la parte (volutamente) più enigmatica della lettera. Zucchi chiede che ne sarà della loro "republica"; ricorda che un certo lor "amico" è sempre in attesa di "far quella cosetta e con essa infinite piastre d'oro" per avviare la risoluzione di cui si era detto nelle loro conversazioni. Al riguardo Zucchi invita a non attendere oltre e a fare quella cosa finché si è giovani; nel frattempo - scrive in tono amichevole - Filonardi potrà spendere come vorrà le sue monete d'oro. |
Fonte o bibliografia |
Bartolomeo Zucchi, Lettere, Venezia, Minima Compagnia, 1599, I, c. 145r-v |
Compilatore |
Sacchini Lorenzo |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|