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Mittente |
Guastavini Giulio |
Destinatario |
[di Lorena] [Cristina] |
Data |
15/4/1620 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Pisa |
Luogo di arrivo |
[Firenze] |
Incipit |
Monsignor Somaia proveditor dello studio mi ha fatto ricercare da tre persone |
Contenuto e note |
Guastavini dichiara a Cristina di Lorena di essere disponibile a riconciliarsi con il "Dottor Portoghese" [cioè Rodrigo (o Rodriguez) De Castro, professore a Pisa di medicina teorica, che aveva duramente contestato alcune teorie mediche di un altro illustre professore di medicina del tempo, Fortunio Liceti; le teorie di Liceti erano state poi pubblicamente difese da Guastavini, e ciò aveva dato origine a una violenta disputa accademica tra lui e De Castro], attraverso la mediazione di Girolamo da Sommaia, provveditore dell'Università di Pisa. Al tempo stesso, però, Guastavini puntualizza di non avere recato alcuna offesa [al De Castro], e di averne per contro ricevute moltissime da lui, da suo figlio e "da qualch'altro suo aderente"; e inoltre lascia intendere che secondo lui la soluzione migliore sarebbe quella di "levar via la cagione del male per ritornar la sanità al malato" [cioè allontanare il De castro dall'Università di Pisa], in considerazione delle molte tensioni causate dal comportamento ingiurioso del professore portoghese, riconosciuto da diversi "dottori e scolari" dello studio pisano. |
Fonte o bibliografia |
Matteo Navone, Lettere inedite di Giulio Guastavini, "Studi secenteschi", LIV, 2013, pp. 259-260 |
Compilatore |
Navone Matteo |
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