|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Guastavini Giulio |
Destinatario |
Titi Roberto |
Data |
28/1/1606 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Genova |
Luogo di arrivo |
Bologna |
Incipit |
E non mi venne già mai in pensiero |
Contenuto e note |
Dopo un silenzio durato poco più di quattro anni, Guastavini riprende i contati con il Titi, affermando ancora [lo aveva già fatto nella missiva precedente, del 16-12-1601] di aver interrotto la corrispondenza in quanto credeva che Titi versasse in cattiva salute, essendo stato male informato di ciò da un amico dello stesso Titi. Comunica di aver progredito nel suo commento ai 'Problemi' [dello pseudo Aristotele: cfr. Iulii Guastavinii 'Commentarii in priores decem Aristotelis problematum sectiones', Lugduni, sumptibus Horatii Cardon, 1608], e di essere ormai prossimo a terminare la "decima particola"; dichiara altresì l'intenzione di dare alle stampe al più presto il commento alle prime dieci parti dell'opera, per farsi "un poco conoscere", e ottenere così una lettura di medicina in qualche università. |
Fonte o bibliografia |
Matteo Navone, Lettere inedite di Giulio Guastavini, "Studi secenteschi", LIV, 2013, pp. 243-245 |
Compilatore |
Navone Matteo |
|
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|