Mittente Zazzaroni Paolo Destinatario Aprosio Angelico
Data 29/6/1647 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Verona Luogo di arrivo
Incipit Godo infinitamente che Vostra Signoria sia viva
Contenuto e note Zazzaroni è contento di risentire l’Aprosio al quale aveva inviato, dopo la Pasqua, una lettera “alla ventura” a Venezia, ma non ne aveva ottenuto risposta. Conferma poi di aver fatto recapitare all’indirizzo richiesto il plico giuntogli dall’Aprosio. Manda quindi all’Aprosio i saluti dei signori Sagramosi [Sagramoso e il figlio Marc’Antonio]. Zazzaroni non ha ancora visto il ‘Veratro’ pubblicato da padre Angelico [‘Del veratro, Apologia di Sapricio Saprici per risposta alla seconda censura dell’Adone del cavalier Marino, fatta dal cavalier Tommaso Stigliani, parte prima’, Venezia, M. Leni, 1647] e l’aspetta con ansia. Chiede poi di essere ricordato presso i signori Spinoli [Tommaso e Giuliano Spinola] come loro devoto servitore: e a Tommaso manda una sua composizione estemporanea.
Fonte o bibliografia G. L. Bruzzone, Paolo Zazzaroni poeta veronese del Seicento, “Atti e Memorie dell'Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona”, CLXXXI, 2009, pp. 283-322, pp. 315-316 (lettera XXVIII)
Compilatore Giulietti Renato
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