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Mittente |
Zazzaroni Paolo |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
14/5/1646 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Verona |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Questa sera mi farò consignar dal corriero |
Contenuto e note |
Zazzaroni avvisa l’Aprosio che nella serata odierna riceverà l’originario ritratto [in pittura] e il relativo rame [intagliato da Giacomo Pecini a Venezia per trarne una stampa/ritratto da consegnarsi poi all’Accademia veneziana degli Incogniti (cfr. lettera dello Zazzaroni all’Aprosio del 20 gennaio 1646)]. Ringrazia quindi l’Aprosio per il cui tramite ha ricevuto questo favore dal Pecini. Ha trovato un altro intagliatore in città che farà un nuovo intaglio e che promette che, se non sarà somigliante, non pretenderà alcun compenso (eccetto quello di alloggiare in casa dello steso Zazzaroni). Desidera infine lo Zazzaroni sapere “se le Stagioni che devono essere dedicate all’Illustrissimo [Tommaso] Spinola siano in forma di donne o pur come si rappresentano … in fiori, in biade, frutti e nevi” [per tali non ben precisate opere figurative lo Zazzaroni è stato a suo tempo richiesto dall’Aprosio di comporre dei quadernari (quartine)]. |
Fonte o bibliografia |
G. L. Bruzzone, Paolo Zazzaroni poeta veronese del Seicento, “Atti e Memorie dell'Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona”, CLXXXI, 2009, pp. 283-322, pp. 312-313 (lettera XXII) |
Compilatore |
Giulietti Renato |
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