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Mittente |
Zazzaroni Paolo |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
22/11/1644 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Verona |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Confesso questa volta di ritrovarmi molto obbligato |
Contenuto e note |
Zazzaroni ricorda all’Aprosio di avergli inviato un sonetto fatto per il [conte bolognese Andrea] Barbazza e che dovrebbe ricevere di lì a poco. Intanto ne ha composto un altro in lode “del moderno pontefice” [Innocenzo X], che gli invia allegato in questa lettera [nella quale però non è rimasto] e sul quale terrebbe a ricevere dall’Aprosio un parere “con quella libertà, come in quel verso del Tasso: ‘Liberi sensi in semplici parole’” [‘Gerusalemme liberata’, II, 81]. Si congeda informando il suo interlocutore che i signori Sagramosi [Sagramoso e Marc’Antonio, padre e figlio rispettivamente] sono tornati di villa e sono ora in città “affaccendati per quel loro litigio d’acque”. |
Fonte o bibliografia |
G. L. Bruzzone, Paolo Zazzaroni poeta veronese del Seicento, “Atti e Memorie dell'Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona”, CLXXXI, 2009, pp. 283-322, pp. 303-304 (lettera VIII) |
Compilatore |
Giulietti Renato |
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