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Mittente |
Zazzaroni Paolo |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
2/11/1644 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Verona |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Il travaglio, che già sono sei settimane, mi convien portare |
Contenuto e note |
La malattia della madre e del figlio (unico [Antonio]) hanno preoccupato lo Zazzaroni distogliendolo peraltro da ogni occupazione letteraria e impedendogli, come s’era ripromesso, di andar a far visita [a Venezia] all’Aprosio stesso e al signor [Pietro] Michiele. Non si sottrarrà tuttavia al comando pervenutogli dall’Aprosio di preparare una composizione “per la tragicomedia del Signor Conte [Andrea] Barbazza”: [‘L' amorosa costanza favola tragicomica boschereccia’, Bologna, G. Monti, 1646, recitata forse in casa del conte l’anno 1643]. Vuol però prima sapere in quale altro genere di poesia si diletti di comporre questo conte, se la tragicommedia debba esser recitata a Roma, dove sia nato [Bologna] il Barbazza e, infine, se v’è premura per detta composizione. Zazzaroni aggiunge d’aver fatto visita ai signori Sagramosi [Sagramoso e Marc’Antonio, padre e figlio rispettivamente] i quali – riferisce – conservano ancora vivo il ricordo di alcuni concetti appresi in un libro di “Epistole eroiche latine sacre di quell’oltramontano” [Jean Vincart (Joannes Vincartius), ‘Sacrarum heroidum epistolae’, Tornaci, ex officina Adriani Quinque, 1640]: e libri “di quella condizione” non è certo possibile trovare a Verona. |
Fonte o bibliografia |
G. L. Bruzzone, Paolo Zazzaroni poeta veronese del Seicento, “Atti e Memorie dell'Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere di Verona”, CLXXXI, 2009, pp. 283-322, p. 302 (lettera VI) |
Compilatore |
Giulietti Renato |
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