Mittente Cortemiglia Maurizio Destinatario Aprosio Angelico
Data 29/12/1648 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Piacenza Luogo di arrivo
Incipit L'honore che Vostra Paternità Molto Reverenda mi fa
Contenuto e note Cortemiglia ha tardato così tanto a rispondere ad Aprosio per essere stato infermo per due mesi a causa di una febbre seguita poi da una "flussione di catarro" e da dolori a una gamba tanto acuti da costringerlo a gridare come le anime del Purgatorio. In quelle condizioni gli era impossibile pensare di trasferirsi "in Parnaso", ancorché "di passaggio". Ora che il male gli ha dato tregua, ma "non pace del tutto", dato che sente la sua persona ancora "cagionevole e sciancata", ritiene di poter tentare di "incontrare l'istanze" di Aprosio mandandogli "quattro scherzi sopra il soggetto proposto" [che è quello della 'Talpa plagiaria']. "Ancorché deboli e languidi", spera che incontrino il gusto del suo interlocutore. E commenta: "Patisce gran prurito la penna di sfogare lo sdegno contro la sfacciataggine d'alcuni che non temono salire su pulpiti da i più chiari voli dell'eloquenza fatti illustri e famosi, e quivi, come che predicassero a genti di villa o di montagna, con pompe superbe spacciar quasi mercantia del proprio fondaco pagine intiere dell'opera del Mascardi, Manzini, Malvezzi et altri nobilissimi scrittori". Avverte dunque anch'egli il "prurito della satira", ma, carico d'anni, occupazioni e "cure economiche", non crede di esser molto in grado di fare.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.10, nr. 150
Compilatore Ceriotti Luca
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