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Mittente |
Mosca Antonino |
Destinatario |
Aprosio Angelico |
Data |
19/9/1653 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Piacenza |
Luogo di arrivo |
Genova |
Incipit |
Ho rattenuto alquanto la risposta alla sua gentilissima |
Contenuto e note |
Per poterlo "meglio servire", Mosca ha aspettato a lungo prima di rispondere ad Aprosio. Ma non gli riesce di "sodisfare al suo desiderio", perché al momento si hanno così poche messe da celebrare "che a pena sono bastevoli per il numero di sacerdoti che sono in casa" [nota l'editore moderno di questa lettera che "sovente padre Angelico pagava i volumi ordinati mercé la celebrazione di sante messe, anche per evitare traffico di valuta"]. Sono tempi in cui pare "poco meno che estinta la carità: non si pagano i legati", che pure si devono "per giustizia", e assai diminuite "si veggono spontanee le limosine alle messe". Sono momenti [per la casa teatina di S. Vincenzo di Piacenza] di miseria e di carestia. Si congratula che, dopo molte vicissitudini, Aprosio sia "giunto felicemente in porto" [probabile allusione alla definitiva collocazione della biblioteca dell'agostiniano nel convento della Consolazione di Ventimiglia]. Manda i saluti del "padre reverendissimo Grisante" [così legge l'editore moderno e, in questo caso, si tratterebbe di Crisanto Solari] e di [non meglio specificati] "amici". |
Fonte o bibliografia |
Gian Luigi Bruzzone, Corrispondenti teatini di padre Angelico Aprosio (1607-81), "Regnum Dei. Collectanea Theatina", L, 1994, pp. 284-285 |
Compilatore |
Ceriotti Luca |
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