Mittente Ottani Filippo Destinatario Aprosio Angelico
Data 19/9/1674 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Bologna Luogo di arrivo Ventimiglia
Incipit L’affetto che alla Paternità Vostra Molto Reverenda professo non merita
Contenuto e note Filippo Ottani – al quale l’Aprosio è deciso a non più scrivere se prima non riceverà sue lettere – assicura il suo corrispondente di avergli spedito a suo tempo almeno due lettere (senza risposta). In esse l’Ottani spiegava come il proprio ritratto dipinto, destinato all’Aprosio, avrebbe dovuto essere consegnato al destinatario per mano del servitore di un gruppo di comici che da Bologna veniva a Genova: ma così non è stato perché quel servitore è partito senza prendere il ritratto. La consegna perciò l’Ottani ha dovuto forzosamente rimandare. Passando ad altro, l’Ottani si compiace della felice vena del signor [Pietro Andrea] Trinchieri i cui due bellissimi epigrammi saranno stampati nella “Villa d’Apollo, comedia fatta da me – così si esprime l’Ottani – e da stamparsi in tempo del detto sposalizio de’ Signori Principi di Bozzolo e Maria Pichi mirandolese [Maria Isabella Pico della Mirandola]”. L’Ottani prega dunque l’Aprosio di ringraziare per lui il sig. Trinchieri, che sarà ripagato. Aggiunge d’aver mandato al sig. [Giovan Nicolò] Cavana una sua “fatica fatta in tempo dello sposalitio”. L’Ottani si congeda infine dal suo interlocutore inviandogli i saluti suoi e quelli del sig. Ippolito [Antonio] Grazioli.
Fonte o bibliografia G. L. Bruzzone, Ventidue lettere di Filippo Ottani, letterato e pittore seicentesco, “Atti e memorie. Deputazione di Storia Patria per le Province di Romagna”, 57 (2006), pp. 229-260, pp. 251-252 (lettera XVI)
Compilatore Giulietti Renato
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