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Mittente |
Beccadelli Ludovico |
Destinatario |
Gualteruzzi Carlo |
Data |
30/5/1557 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Ragusa |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Oltra quello che v’ho scritto della infelicità del nostro Archidiacono |
Contenuto e note |
Ludovico Beccadelli scrive all’amico Carlo Gualteruzzi lamentandosi delle infamie che l’arcidiacono di Ragusa [Marino Caboga], ormai allontanato dalla città, continua a scrivere ai cittadini riguardo all’arcivescovo. Caboga vuole mettere in cattiva luce Beccadelli con i ragusani rendendo pubbliche le cattive impressioni riguardo alla popolazione dalmata che Beccadelli avrebbe scritto ad alcuni suoi corrispondenti. L’arcivescovo sostiene che tutto ciò che ha scritto ai suoi corrispondenti sono giudizi di cui la stessa popolazione era già a conoscenza e che suo testimone è [Crisostomo Calvini]. Il mittente sostiene inoltre che se lo stile delle lettere di Caboga non cambierà, egli porterà la questione alle autorità di Roma. |
Fonte o bibliografia |
M. C. Tarsi, Per il carteggio Beccadelli-Gualteruzzi (II), “Le lettere sono imagini di chi le scrive” corrispondenze di letterati di Cinque e Seicento, a cura di R. Ferro, Bergamo, Edizioni di Archilet, 2018, pp. 33-34. |
Compilatore |
Zanazzi Alessandra |
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