Mittente Beccadelli Ludovico Destinatario Gualteruzzi Carlo
Data 13/1/1557 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Ragusa Luogo di arrivo
Incipit Alli XI di questo vi scrissi in risposta delle vostre dell’ultimo d’Ottobre
Contenuto e note Ludovico Beccadelli scrive a Carlo Gualteruzzi ragguagliandolo sui disordini riguardanti lo stato della sua diocesi e sullo scarso esito dei suoi provvedimenti. L’arcivescovo aggiorna poi l’amico su un fatto specifico: dopo la morte del canonico della famiglia Zamagna, venne scelto dalla famiglia stessa l’arcidiacono Marino Caboga [membro di una potente famiglia aristocratica ragusea, arcidiacono del duomo; nel 1555 era fuggito da Roma perchè era stato accusato dell’omicidio del segretario della corte di Ragusa ed era stato poi bandito anche dalla stessa città dalmata] tramite una bolla ufficiale indirizzata all’arcivescovo Trivulzio [Antonio, vescovo di Tolone]. Tuttavia in quel frangente il Caboga non era più a Ragusa e i membri della famiglia Zamagna che lo avevano scelto erano morti, dunque coloro che erano rimasti ritenevano nulla la prima bolla. Beccadelli mette in guardia l’amico riguardo questo arcidiacono che ora sta a Roma e che potrebbe dare informazioni non vere, per questo l’arcivescovo di Ragusa tenta di ripararsi dalle possibili malelingue. A questo riguardo Beccadelli dice all’amico di confrontarsi con Puteo [Giacomo]. In conclusione, chiede che si porgano i suoi saluti anche a “Morono” [Giovanni Morone] e a monsignor Trani [Bernardino Scotti, vescovo di Trani].
Fonte o bibliografia M. C. Tarsi, Per il carteggio Beccadelli-Gualteruzzi (II), “Le lettere sono imagini di chi le scrive” corrispondenze di letterati di Cinque e Seicento, a cura di R. Ferro, Bergamo, Edizioni di Archilet, 2018, pp. 15-18.
Compilatore Zanazzi Alessandra
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