Mittente [Savorgnan] [Maria] Destinatario [Bembo] [Pietro]
Data 23/1/1501 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Ferrara] Luogo di arrivo [Venezia]
Incipit Vorei saper da voi se avete parlato con misèr Zuan Soranzo
Contenuto e note Maria Savorgnan chiede a Pietro Bembo [suo amante e amico della famiglia del defunto marito, Giacomo Savorgnan, il cui testamento vincola la vedova alla castità, pena la perdita della tutela dei figli, e assegna al fratello Tristano Savorgnan l'esecuzione di tale disposizione] se avesse parlato con Zuan Soranzo per comunicargli che messer Erchole era rimansto in loro compagnia fino alle ore 9 prima della sua partenza. Maria chiede anche di farle sapere subito se le "robe" [non è chiaro a quali robe si riferisca] sono state spedite oppure no. Avvisa, inoltre, che una persona travestita sarebbe andata quel giorno stesso [23 gennaio] a parlare con un certo Iachomo [persona non identificata, ma presente in altre lettere di Pietro Bembo, dove si rivela piuttosto intimo della coppia (Se mai fui vostra, p. 123)] e che la sera stessa lo avrebbero raggiunto loro. La data (sul verso della carta: "23 Ian MDI") non è segnata dalla mittente, ma ricostruita dal destinatario, probabilmente a distanza di tempo: si riferisce dunque alla ricezione, non all'invio della missiva. Il numero progressivo segnato da Bembo sul verso della carta è il "LXXIIII". Per una descrizione della corrispondenza e delucidazioni in merito ai personaggi coinvolti, si vedano Carteggio pp. VII-XXXIV e Se mai fui vostra, pp. 6-51.
Fonte o bibliografia La lettera è criticamente edita in Maria Savorgnan, Se mai fui vostra. Lettere d'amore a Pietro Bembo, nuova edizione critica a cura di Monica Farnetti, Ferrara, Edisai, 2012, p. 98, lettera num. 63. Maria Savorgnan-Pietro Bembo, Carteggio d'amore (1500-1501), a cura di Carlo Dionisotti, Firenze, Le Monnier, 1950, p. 35, lettera num. 63. Per l'originale manoscritto: Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Cod. Vat. lat. 14189, c. 63r, lettera contrassegnata con il num. LXXIIII sul verso della carta da Pietro Bembo.
Compilatore Leonardi Francesca
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