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Mittente |
[Savorgnan] [Maria] |
Destinatario |
[Bembo] [Pietro] |
Data |
20/8/1500 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
[Venezia] |
Luogo di arrivo |
[Venezia] |
Incipit |
Misèr Tristano ha mandato per me e vòl che 'n gran freta ch'io mi parta |
Contenuto e note |
Maria Savorgnan informa Pietro Bembo [suo amante e amico della famiglia del defunto marito, Giacomo Savorgnan] che Tristano [fratello di Giacomo e da lui designato per via testamentaria capo della famiglia e tutore della castità vedovile imposta a Maria pena la perdita della tutela dei figli] le ha scritto di raggiungerlo. Prima di partire desidera parlare [a Bembo], e pertanto gli conferma quanto stabilito la sera precedente [di persona], cioè di restare in casa [e attendere una sua eventuale visita]. Lo prega inoltre di chiedere a C. [Cola Bruno, suo segretario], di scrivere una lettera a suo nome e imitando la sua grafia, per Er. [Ercole Strozzi, letterato ferrarese, complice dello scambio tra Pietro e Maria, e successivamente di quello tra Lucrezia Borgia e Francesco II Gonzaga, Se mai fui vostra, p. 111]. Fornisce il suo anello per sigillare la lettera contraffatta, e specifica che Goro [altro messaggero degli amanti], andrà a prelevarla entro la serata. Spera che possano vedersi in giornata o al massimo il giorno successivo, presso Chami. [Camillo, loro complice], oppure alle due torri [Ca' Dandolo, dimora signorile presso la Giudecca, che ospitava i loro incontri, Se mai fui vostra, pp. 116, 117], luoghi che saranno raggiunti attraverso trasferimenti da un'imbarcazione all'altra [probabilmente per far perdere le loro tracce a eventuali spie]. Promette infine di inviargli frequentemente F. [Francesco, suo messaggero, presumibilmente per aggiornarlo sulle manovre necessarie all'incontro oppure per altre comunicazioni]. I luoghi di partenza e di arrivo non sono indicati, ma si deducono agevolmente dal fatto che entrambi gli amanti si trovano a Venezia (in particolare, si menzionano qui la residenza abituale di Bembo, che Maria vede come facilmente raggiungibile durante le proprie commissioni quotidiane, ca' Dandolo, e degli spostamenti in barca). La data (sul verso della carta: "20 Aug. MD") non è segnata dalla mittente, ma ricostruita dal destinatario, probabilmente a distanza di tempo (Carteggio, p. XXXIV): si riferisce dunque alla ricezione, non all'invio della missiva, ma trovandosi mittente e destinatario entrambi a Venezia, si può desumere che invio e ricezione siano avvenuti nel medesimo giorno. Il numero progressivo segnato da Bembo sul verso della carta è il "XXXX". Per una descrizione della corrispondenza e delucidazioni in merito ai personaggi coinvolti, si vedano Carteggio pp. VII-XXXIV e Se mai fui vostra, pp. 6-51. |
Fonte o bibliografia |
La lettera è criticamente edita in Maria Savorgnan, Se mai fui vostra. Lettere d'amore a Pietro Bembo, nuova edizione critica a cura di Monica Farnetti, Ferrara, Edisai, 2012, pp. 87-88, lettera num. 38; e in Maria Savorgnan-Pietro Bembo, Carteggio d'amore (1500-1501), a cura di Carlo Dionisotti, Firenze, Le Monnier, 1950, p. 22, lettera num. 38. Per l'originale autografo: Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Cod. Vat. lat. 14189, c. 38r, lettera contrassegnata con il num. XXXX sul verso della carta da Pietro Bembo. |
Compilatore |
Caiazza Ida |
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