Mittente [Savorgnan] [Maria] Destinatario [Bembo] [Pietro]
Data 2/8/1500 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Venezia] Luogo di arrivo [Venezia]
Incipit So che conoscete quanto le hornatissime letere vostre dêno esere de hogniuno exestimate
Contenuto e note Maria Savorgnan comunica a Pietro Bembo [suo amante e amico della famiglia del defunto marito, Giacomo Savorgnan, il cui testamento vincola la vedova alla castità, pena la perdita della tutela dei figli, e assegna al fratello Tristano Savorgnan l'esecuzione di tale disposizione] di non andare da lei quel giorno perché ci saranno altre persone, ma di raggiungerla il giorno seguente, solo dopo aver ricevuto indicazioni da lei. Lo invita a riposare, e a scriverle delle lettere qualora ne sentisse il bisogno. Nella lettera viene citato C. [probabilmente Carlo, il fratello di Bembo (Carteggio, p. 144)] e Donada [ancella e confidente di Maria Savorgnan], la quale, secondo quanto scritto da Maria Savorgnan, pare avere molte cose da riferire a Pietro Bembo. La data (sul verso della carta: "2 Aug. MD") non è segnata dalla mittente, ma ricostruita dal destinatario, probabilmente a distanza di tempo: si riferisce dunque alla ricezione, non all'invio della missiva, ma trovandosi mittente e destinatario entrambi a Venezia, si può desumere che invio e ricezione siano avvenuti nel medesimo giorno. Il numero progressivo segnato da Bembo sul verso della carta è il "XVIIIY". Per una descrizione della corrispondenza e delucidazioni in merito ai personaggi coinvolti, si vedano Carteggio pp. VII-XXXIV e Se mai fui vostra, pp. 6-51.
Fonte o bibliografia La lettera è criticamente edita in Maria Savorgnan, Se mai fui vostra. Lettere d'amore a Pietro Bembo, nuova edizione critica a cura di Monica Farnetti, Ferrara, Edisai, 2012, p. 79-80, lettera num. 18. Maria Savorgnan-Pietro Bembo, Carteggio d'amore (1500-1501), a cura di Carlo Dionisotti, Firenze, Le Monnier, 1950, p. 11-2, lettera num. 18. Per l'originale manoscritto: Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Cod. Vat. lat. 14189, c. 18r, lettera contrassegnata con il num. XVIIIY sul verso della carta da Pietro Bembo.
Compilatore Leonardi Francesca
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