Mittente [Savorgnan] [Maria] Destinatario [Bembo] [Pietro]
Data 22/7/1500 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Venezia] Luogo di arrivo [Venezia]
Incipit I' so che quel che prometo atendo
Contenuto e note Maria Savorgnan scrive a Pietro Bembo [suo amante e amico della famiglia del defunto marito, Giacomo Savorgnan], di aver mantenuto la promessa di non mandare lettere tramite F. [Francesco, il ragazzo di cui si serve come messaggero: è ironica, dato che invece la lettera è inviata]. Gli suggerisce di recarsi a Rialto per raggiungere B. [Bernardino Sbrojavacca da Udine, guardiano di Maria per conto di Tristano Savorgnan, nominato per via testamentaria dal fratello Giacomo capo della famiglia e tutore della castità vedovile alla quale era vincolata Maria, pena la perdita della tutela dei figli] e fargli vedere di avere ancora in suo possesso un osso di susino [accenno incomprensibile; ma la ripresa del medesimo "osso di susino" consente di collegare a questa la lettera di Bembo dello stesso 22 luglio, Carteggio, p. 78, num. 40]. Gli invia il proprio ritratto, nonostante non le piaccia [ma invece a Bembo piacerà molto, come risulta dalla lettera del 20 marzo 1500, Carteggio, p. 52, num. 8; di un altro ritratto Maria parlerà in una lettera dell'11 novembre 1500, Se mai fui vostra p. 96, num. 57, incipit "O, o, che dimane non poso e non meno so' io soligitata che voi siate"] Gli anticipa che avrà da parlargli a voce. I luoghi di partenza e di arrivo non sono indicati, ma si ricostruiscono agevolmente dal fatto che entrambi gli amanti si trovano a Venezia. La data (sul verso della carta: "22 Jul. MD") non è segnata dalla mittente, ma ricostruita dal destinatario, probabilmente a distanza di tempo (Carteggio, p. XXXIV): si riferisce dunque alla ricezione, non all'invio della missiva, ma trovandosi mittente e destinatario entrambi a Venezia, si può desumere che invio e ricezione siano avvenuti nel medesimo giorno. Il numero progressivo segnato da Bembo sul verso della carta è il "IX". Insieme alla data e al numero progressivo, sul verso della carta Bembo annota anche: "Missa cum imagine", il che conferma che la missiva doveva effettivamente accompagnare un ritratto della Savorgnan. Per una descrizione della corrispondenza e delucidazioni in merito ai personaggi coinvolti, si vedano Carteggio pp. VII-XXXIV e Se mai fui vostra, pp. 6-51.
Fonte o bibliografia La lettera è criticamente edita in Maria Savorgnan, Se mai fui vostra. Lettere d'amore a Pietro Bembo, nuova edizione critica a cura di Monica Farnetti, Ferrara, Edisai, 2012, pp. 76-77, lettera num. 9; e in Maria Savorgnan-Pietro Bembo, Carteggio d'amore (1500-1501), a cura di Carlo Dionisotti, Firenze, Le Monnier, 1950, p. 8, lettera num. 9. Per l'originale autografo: Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Cod. Vat. lat. 14189, c. 9r, lettera contrassegnata con il num. IX sul verso della carta da Pietro Bembo.
Compilatore Caiazza Ida
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