Mittente [Savorgnan] [Maria] Destinatario [Bembo] [Pietro]
Data 20/7/1500 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Venezia] Luogo di arrivo [Venezia]
Incipit Non voglio dir che quel che dite ne la dolzissima letera vostra sia vero né menzogna
Contenuto e note Maria Savorgnan ringrazia Pietro Bembo [suo amante e amico della famiglia del defunto marito, Giacomo Savorgnan, il cui testamento vincola la vedova alla castità, pena la perdita della tutela dei figli, e assegna al fratello Tristano Savorgnan l'esecuzione di tale disposizione], per delle rose e per una lettera che definisce dolcissima, e contraccambia inviando del basilico e un'altra erba [probabilmente l'amaraco, Carteggio, p. 142], la quale simboleggia i sentimenti negativi che l'hanno spinta a scrivere molto nei giorni precedenti e che soltanto Bembo ha il potere di alleviare. Aggiunge che, se lui non sradicherà a breve tali sentimenti negativi, pochi saranno i suoi giorni allegri [con allusione a RVF CCCXXVIII 1, Se mai fui vostra p. 109]. Gli dice che non è opportuno che lui le faccia visita in giornata, mentre gli suggerisce di raggiungere, l'indomani, Bernardino [Sbrojavacca da Udine, guardiano di Maria per conto di Tristano Savorgnan] a Rialto e annunciargli che le farà visita per leggerle un suo libro [probabilmente gli 'Asolani']. Lei invierà Francesco [suo messaggero] per prendere accordi a riguardo. Conclude facendo notare che il cordone [con cui chiude la lettera] è fatto dei suoi capelli, e specificando che l'idea di tagliarsi una ciocca e usarla in tal modo le è venuta mentre scriveva asciugandosi il capo. I luoghi di partenza e di arrivo non sono indicati ma si deducono facilmente dal fatto che entrambi gli amanti si trovano a Venezia. La data (sul recto della carta, in calce: "XX Iul. MD", sul verso: "20 Jul. MD") non è segnata dalla mittente, ma ricostruita dal destinatario, probabilmente a distanza di tempo (Carteggio, p. XXXIV): si riferisce dunque alla ricezione, non all'invio della missiva, ma trovandosi mittente e destinatario entrambi a Venezia, si può desumere che invio e ricezione siano avvenuti nel medesimo giorno. Il numero progressivo segnato da Bembo sul verso della carta è il "VII". Per una descrizione della corrispondenza e delucidazioni in merito ai personaggi coinvolti, si vedano Carteggio pp. VII-XXXIV e Se mai fui vostra, pp. 6-51.
Fonte o bibliografia La lettera è criticamente edita in Maria Savorgnan, Se mai fui vostra. Lettere d'amore a Pietro Bembo, nuova edizione critica a cura di Monica Farnetti, Ferrara, Edisai, 2012, pp. 75-76, lettera num. 7; e in Maria Savorgnan-Pietro Bembo, Carteggio d'amore (1500-1501), a cura di Carlo Dionisotti, Firenze, Le Monnier, 1950, pp. 6-7, lettera num. 7. Per l'originale manoscritto: Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Cod. Vat. lat. 14189, c. 7r, lettera contrassegnata con il num. VII sul verso della carta da Pietro Bembo.
Compilatore Caiazza Ida
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