Mittente [Savorgnan] [Maria] Destinatario [Bembo] [Pietro]
Data 14/7/1500 Tipo data congetturale
Luogo di partenza [Venezia] Luogo di arrivo [Venezia]
Incipit Sapiate che giorni e note altro che di voi non penso
Contenuto e note Maria Savorgnan scrive a Pietro Bembo [suo amante e amico della famiglia del defunto marito, Giacomo Savorgnan, il cui testamento vincola la vedova alla castità, pena la perdita della tutela dei figli, e assegna al fratello Tristano Savorgnan l'esecuzione di tale disposizione] a proposito del loro prossimo [probabilmente primo] incontro, nell'attesa del quale dice di consumarsi. Dichiara il suo impegno e l'ardente volontà di trovare un tempo e un luogo adeguati ad un loro colloquio, in attesa del quale chiede a Bembo di ricevere le sue parole come pegno d'amore, in modo che sia rassicurato sul reciproco e paritario coinvolgimento [sul valore dell’espressione "di pari" all'interno dell'epistolario cfr. Se mai fui vostra, Introduzione, pp. 12 ss.]. Il tono [apologetico] di questo incipit ha indotto Dionisotti a supporre che la presente lettera rispondesse ad "una del Bembo con la quale il convegno fosse sollecitato, non senza forse un rimprovero di scarso impegno" [Carteggio, p. 140]. Maria aggiunge poi di aver ricevuto la visita di Carlo [fratello di Bembo, con cui Savorgnan intratteneva rapporti di amicizia] e di aver parlato con lui [di Pietro] "in honesto modo". Il solo pronunciare il nome dell'amato le ha provocato sensazioni contrastanti, di piacere e dolore. L'augurio finale che l'amato possa condurre una vita felice è affidato ad un rimando petrarchesco [vd. Carteggio, p. 140]. Sul manoscritto, in calce al testo si legge Pridie Idus Iul. MD; sul recto della carta la lettera è datata 14 Iul. MD e numerata come III. È Pietro Bembo che ricostruisce la datazione, probabilmente a distanza di tempo: essa si riferisce dunque alla ricezione, non all'invio della missiva, ma trovandosi mittente e destinatario entrambi a Venezia, si può desumere che invio e ricezione siano avvenuti nel medesimo giorno. Circa la datazione e la numerazione delle lettere di Savorgnan, si veda quanto osservato in Carteggio, XXXV-XXXVIII.
Fonte o bibliografia La lettera è criticamente edita in: Maria Savorgnan, Se mai fui vostra. Lettere d'amore a Pietro Bembo, nuova edizione critica a cura di Monica Farnetti, Ferrara, Edisai, 2012, p. 74, lettera num. 3; Maria Savorgnan-Pietro Bembo, Carteggio d'amore (1500-1501), a cura di Carlo Dionisotti, Firenze, Le Monnier, 1950, p. 4, lettera num. 3. Per l'originale manoscritto: Roma, Biblioteca Apostolica Vaticana, Cod. Vat. lat. 14189, c. 3r, lettera contrassegnata con il num. III sul verso della carta da Pietro Bembo.
Compilatore Merenda Adriana
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