Mittente Sofronio Marco Destinatario Franco Nicolò
Data 5/6/1559 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Cisterna di Latina Luogo di arrivo Roma
Incipit Signor mio, Io mi partì di Roma con tanta mia doglia nel lasciarci così cara Accademia
Contenuto e note Marco Sofronio scrive a Nicolò Franco. Esprime dolore e rammarico per avere dovuto lasciare Roma e l'Accademia. Ha speranza di tornare, purché Franco ordini a Marcello Vivaldo che non manchi di sollecitare Benedetto Egio, Lattanzio Benuccio, il Babbi e "gli altri che concorrono" nel volerlo lì. Allude alla sua situazione, al fatto che si trova "annegato et poco manco che rinegato" a Cisterna. Abitare nelle cisterne non è mai sano, ma in particolare non lo è in quelle dove l'avarizia ammorba ancora di più il clima. Sarebbe meglio tornare a Fondi e ai suoi buoni vini, piuttosto che restare a Cisterna. Manda a Franco due sonetti, esortandolo a leggerli e passarli sotto la sua censura. Gli dice che può servirsi di Giulio Bonaccorsi come tramite per la loro corrispondenza.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, cc. 567v-568r
Compilatore Federica Condipodero
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