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Mittente |
Franco Nicolò |
Destinatario |
Soriceo Paolo |
Data |
3/5/1559 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Roma |
Luogo di arrivo |
(Benevento) |
Incipit |
Messer Paolo Amantissimo, non ha bisogno di scuse l'allegrezza che scrivete haver presa |
Contenuto e note |
Nicolò Franco scrive a Paolo Soriceo. Lo ringrazia per il sollievo da lui espresso in merito al fatto che i suoi travagli sono finiti. Definisce la loro amicizia un'allenza carnale che li sta accompagnando fino alla vecchiaia. Passa poi a parlare di Antonio Soriceo, che è ancora incarcerato, nonostante la sua vita giusta e cristiana. Franco non aspetta altro se non la liberazione del fratello del corrispondente. Antonio ha come testimoni della sua buona condotta diversi vescovi e cardinali. Critica il tribunale della Santa Inquisizione, che invece di perseguitare i tristi dà la caccia ai buoni, e spera e crede che la liberazione dell'amico sia prossima. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, c. 560r-v |
Compilatore |
Federica Condipodero |
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