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Mittente |
Cautano Vincenzo |
Destinatario |
Franco Nicolò |
Data |
12/3/1559 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Benevento |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Signor mio, se conforto vi diede quel che mi dettò l'amor che vi porto |
Contenuto e note |
Vincenzo Cautano scrive a Nicolò Franco da Benevento. Si dice contento di essere riuscito a confortare l'amico nel tempo in cui era in carcere; senza dubbio è successo per la profonda conoscenza che Franco ha dei suoi amici e per il potere delle "scelte parole". Cautano cerca anche con questa lettera di stare accanto a Franco, esortandolo a non soffermarsi troppo sulla disgrazia del carcere che gli è toccata, bensì a guardare ad altro. Elogia la prudenza dell'amico e si augura che presto sopraggiunga anche l'altra notizia, cioè quella della liberazione di [Bartolomeo] Camerario e di [Antonio] Soriceo. Gli dice che la lettera di Franco per Tommaso Geremia è stata letta pubblicamente in Accademia. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, c. 548r |
Compilatore |
Federica Condipodero |
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