|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Franco Nicolò |
Destinatario |
Gacciola Dolce |
Data |
20/8/1555 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
A tutte le vostre, io mi trovo haver risposto, Signor Dolce carissimo |
Contenuto e note |
Nicolò Franco scrive a Dolce Gacciola. Ha ricevuto con molto piacere la notizia per cui Gacciola si trova ora al servizio di Giovan Berardino Carbone, "gentilissimo cavaliero". È contento che lo abbia salutato anche a suo nome. Per quanto riguarda il Conte, Franco non ha dubbi sulla sua volontà, che lui sente di meritare "molto più in fatti che in parole", avendolo lui molto onorato con le fatiche delle carte, e seguito negli spostamenti per l'Italia, cosa che ora non farebbe mai più "per prencipe di maggior titolo et di più merito". Ora quindi è giusto che mostri molta ansia per le vicende di Franco. Questi però non vorrebbe recarsi a Roma, e dice pertanto che il Conte può aiutarlo anche a distanza. Teme infatti che il chiamarlo così caldamente a Roma possa essere un pericolo per la sua libertà. Racconta anche di avere scritto a Diomede Carafa dicendogli che sarebbe andato a Roma a settembre. Non vuole che la sua libertà, che ha conquistato duramente, venga messa alla prova, e vuole restare a Napoli, parendogli "di stare in un porto doppo tante tempeste". |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, cc. 494r-495r |
Compilatore |
Federica Condipodero |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|