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Mittente |
Carbone Nicolò |
Destinatario |
Franco Nicolò |
Data |
1555 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Gerace |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
S'io tramettessi più di tempo in visitarvi con le mie carte non potendo con la presenza |
Contenuto e note |
Nicolò Carbone scrive a Nicolò Franco. Vuole sfuggire alle accuse di essere "contumace de la Crianza et ribelle de l'amicitia", che lo qualificano come "nemico de la cortesia" e "come sprezzator de la fede". Carbone ribadisce l'affezione e l'amore che prova per Franco. Riflette sul fatto che "il confessare senza il sodisfare è nullo", per cui dopo la confessione è necessaria la soddisfazione, e, se lui lo negasse, negherebbe ciò che è giusto confessare. Richiama alla memoria la cortesia e i favori ricevuti a Napoli. Ritiene chiuso il processo delle sue impertinenze tenutosi al tribunale della bontà di Franco. Spera che Franco gli abbia concesso di espiare tutti i suoi peccati nel Purgatorio di Calabria. Lo prega di fargli avere un ufficio a Gravina e di mediare per questo presso il Duca di Monteleone [Ettore Pignatelli Carafa]. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, cc. 476r-477r |
Compilatore |
Federica Condipodero |
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