Mittente Franco Nicolò Destinatario Mantegna Giovan Alfonso
Data 20/1/1555 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Maida
Incipit In effetto io non so che mi dica del mio scriver già venuto a punti di luna
Contenuto e note Nicolò Franco scrive a Giovan Alfonso Mantegna. Dice che la sua scrittura è già venuta "a punti di luna", cioè è discontinua. Si definisce "più negligente di quel discepolo di fra Cipolla", e dice di essere venuto in odio persino alle sue stesse penne. Afferma però che la penna di Mantegna è tra quelle che ama di più, mentre ha in odio le sue. In ogni caso le farà sforzare, anche se non vogliono scrivere, anche solo per compiacere Mantegna. Non vuole fare niente che lo tormenti. Il suo nome stesso è un'esortazione a mantenere le promesse e i beni. Chiede di salutargli Berardino Nicotera, che gli ha mandato un'ottava non meno leggiadra del sonetto. Ha cominciato a conservare e a tenere conto di tutte le lettere che scrive, facendo raccogliere quelle "rimase", forse non mandate, "affine che poi vadano in luce", cioè siano pubblicate.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, c. 475r-v
Compilatore Federica Condipodero
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