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Mittente |
Franco Nicolò |
Destinatario |
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Data |
1555 |
Tipo data |
congetturale |
Luogo di partenza |
[Napoli] |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Poi che desiderate sapere da me, qual debba essere il vero amante, non è sì difficile impresa a formarlo |
Contenuto e note |
Nicolò Franco scrive a una destinataria lasciata anonima che desidera sapere da lui quale debba essere il vero amante. Franco pensa che non sia così difficile definirlo. Franco critica gli uomini che "per diffetto del troppo amare perdono il più de le volte questo nome di veri amanti". Secondo Franco il vero amante vuol "morendo mille volte ad ognihora, vivere tuttavia in Colei ch'egli ama, et in perdere tutto sé stesso per quella che segue". Franco definisce l'amore il desiderio di cose belle, per cui "perde il titolo di divino et di vero". Ama davvero solo chi supera le apparenze. Anzi, Franco dice che il vero amante è colui che ama una donna simile alla sua interlocutrice. Critica come vanità quella di "chi ama il darsi vanto di vero amar senza haverci la vera guida". Aggiunge che entrambe le chiavi del suo cuore sono state prese da lei, la donna a cui parla, che saluta ringraziandola di avergli dato modo di ragionare di un argomento tanto raro. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, cc. 470v-471r |
Compilatore |
Federica Condipodero |
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