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Mittente |
Franco Nicolò |
Destinatario |
Zurlo Ferrante, Arciprete di Giovinazzo |
Data |
1554 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Giovinazzo |
Incipit |
Bisogneria, che io medesimo lodassi la mia ignoranza mostrata al mondo |
Contenuto e note |
Nicolò Franco scrive a Ferrante Zurlo, Arciprete di Giovinazzo, dicendo che dovrebbe lodare la sua ignoranza per arrivare a pensare che l'ammirazione di Zurlo sia motivata da giusta causa; ma, non volendo né lodare le sue opere, né biasimare le lodi ricevute, dice a Zurlo che non può che apprezzare il suo affetto e la sua vicinanza. Zurlo poteva essere sicuro dell'amicizia di Franco dal momento in cui Gerolamo Bilotta gli ha parlato di lui. Ma poiché vuole la sua fede, gliela dà. Franco definisce ruffiana la fama che fa innamorare gli uomini da lontano, poiché ingrandisce tutto e ha occhi che, come il vetro, fanno sembrare gli oggetti più grandi. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, cc. 460r-v |
Compilatore |
Federica Condipodero |
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