Mittente Franco Nicolò Destinatario Domenichi Lodovico
Data 1554 Tipo data congetturale
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Firenze
Incipit Io son certo, che per quello che scrivo al Varchi voi entrarete su'l bestiale
Contenuto e note Nicolò Franco scrive a Lodovico Domenichi una lettera di invettive. Franco provoca Domenichi, dicendogli di essere sicuro che la sua lettera a Varchi lo farà innervosire e lo farà entrare "su'l bestiale", "mercé dell'asino" che ha cavalcato a Firenze. È sicuro quindi che lo avrà per capitale nemico, anche se è stata la sua stessa penna a infamarlo più di qualsiasi altra cosa. Per Franco è motivo di gloria che Domenichi lo abbia per nemico, poiché eretico, e Franco ne è lontano. Franco si riferisce all'episodio per cui Domenichi avrebbe tradotto un libro dai riferimenti eretici, per cui sarebbe stato punito a Firenze, messo su un carro trainato da un asino. Franco allude quindi alla legge di Cristo che lo ha già condannato, e a cui vuole aggiungere la sua condanna, che sarà addirittura superiore a quella della Santa Inquisizione. In maniera sfumata Franco richiama i legami di Domenichi con Aretino. Lo rimprovera di andare "sconcacando tutte le stampe" e di avere "subornati no' solo tutti gli stampatori, ma tutti i collettori delle Rime diverse". Richiama un dialogo di Giovio in cui si parla di un'impresa di Domenichi. Lo saluta, ma in cambio non vuole che Domenichi provi affetto per lui, poiché sarebbe motivo di vergogna.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, c. 458r-v
Compilatore Federica Condipodero
vai al documento
Torna all’elenco dei risultati