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Mittente |
Zerbo Gabriel |
Destinatario |
Franco Nicolò |
Data |
3/11/1552 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Martorano |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Io non mi voglio più dolere, che la vostra grandezza vi facci dimenticare d'un povero huomacciolo |
Contenuto e note |
Gabriel Zerbo scrive a Nicolò Franco. Fa riferimento al fatto che spesso le lettere che gli ha inviato si sono smarrite lungo la strada; per evitarlo, quindi, ha ideato un sistema che da ora in avanti dovranno mettere in atto: all'arrivo del procaccio Franco deve subito chiedere se ci sono lettere a lui indirizzate, e rispondervi prontamente, cosicché il messaggero possa ripartire. Si sofferma poi a riepilogare gli ultimi avvenimenti della sua vita: la nascita della figlia e i "parti maschi", "il mal esito della seta et per ultimo una febbricciuola Agostana". Si è rallegrato nel ricevere e leggere gli "Hendecasyllabi", che testimoniano il ritorno del Franco alle muse latine. Lo ringrazia in anticipo se vorrà inviargli altri componimenti. Lo avverte che Soriceo andrà a Roma dall'Arcivescovo. Chiede a Franco, nel caso in cui dovesse incontrare tale Salvatore Spinelli, di esortarlo a rispondere a una sua lettera. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, cc. 431r-432r |
Compilatore |
Federica Condipodero |
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