Mittente Franco Nicolò Destinatario Soriceo Antonio
Data 10/9/1552 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Napoli Luogo di arrivo Cosenza
Incipit Signor mio: Non perche rado io riceva di vostre lettere et tardi voi de le mie
Contenuto e note Nicolò Franco scrive ad Antonio Soriceo. Si lamenta del mancato recapito di alcune loro lettere, facendo riferimento a una sorta di censura attiva a Napoli sulla scrittura epistolare. Eppure, riconosce di essere molto più chiaro e meno criptico di prima nella composizione delle missive. Usa poche metafore, anche se, come ogni scrittore, si concede molti sinonimi e ad esempio chiama Roma "hora nido di tradimenti, hora tempio d'Heretici, quando collegio d'ignoranti et quando mandra di porci". Tutto è lecito ai poeti, soprattutto quando sono attanagliati dalla fame e dalla sete. Riferimento alla "proprietà del cognome", che si trasmette alla sua scrittura rendendola vera.
Fonte o bibliografia Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, c. 419r-v
Compilatore Carmine Boccia; Federica Condipodero
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