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Mittente |
Mastrillo Giovan Tommaso |
Destinatario |
Franco Nicolò |
Data |
31/7/1552 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Nola |
Luogo di arrivo |
Napoli |
Incipit |
Padron mio caro; È pur gran cosa, che li Poeti et li soldati pongono terrore fino alli vini |
Contenuto e note |
Giovan Tommaso Mastrillo scrive a Nicolò Franco. L'argomento dello scambio epistolare è ancora il vino che Franco ha richiesto a Mastrillo. Questi ironizza sul fatto che i poeti e i soldati "pongono terrore fino alli vini". Con tono faceto immagina che il vino, personificato in "Padre Bacco", gli domandi se ha davvero intenzione di mandarlo in casa di Franco. Ricorda che i soldi che Franco gli ha mandato sono stati un torto, non essendo assolutamente necessari tra amici. Lo avverte che forse gli arriveranno "non so che cose salate, di quelle che tengono il vino svegliato, se per sorte dormisse". |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, c. 410r-v |
Compilatore |
Carmine Boccia; Federica Condipodero |
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