|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Franco Nicolò |
Destinatario |
Bonifacio Giovanni Bernardino, Marchese d'Oria |
Data |
14/7/1552 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Napoli |
Luogo di arrivo |
Oria (Brindisi) |
Incipit |
Signor Marchese, Non crediate per aventura che io in questo mio scrivere sia verbi gratia un Traduttore |
Contenuto e note |
Nicolò Franco scrive a Giovanni Bernardino, Marchese d'Oria. La missiva è condotta con tono faceto. Ironizza sul lavoro di traduzione e sugli esordi pedanteschi che spesso capita di leggere. Buona parte della lettera è però dedicata a elogiare il lavoro di Marcantonio Passero, libraio di Napoli, definito "il re di tutti i librari". Non ha pari nel commercio dei libri, la sua professionalità supera quella di chiunque altro. Spesso pubblica anche opere non meritevoli, ma questo dipende dalla sua generosità. Franco afferma che "il Passero è un huomocciolo di Dio, un compagnino, il più dolce del mondo, gioca volontieri a la sua Primera". Esorta il Marchese a non credere a Passero, nel caso in cui gli dovesse raccontare qualche falsità su di lui. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, cc. 406v-407v |
Compilatore |
Carmine Boccia; Federica Condipodero |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|