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Porta annuncia l'invio di una cosuccia fatta mentre era ancora scolaro del maestro Antonio Cerri, contro una sua falsa opinione sulla favola dell'Eneide ['Il Beffa o vero della favola dell'Eneide']. Chiede di portare le proprie scuse a Melchiorre Zoppio, Cesare Rinaldi e Giulio Segni, ai quali dovrebbe essere recapitato il volume da parte sua. I compiti pubblici non gli permettono purtroppo di scrivere separatamente a ciascuno. Nel postscriptum annuncia che la tragedia ['I santi innocenti'], vista già da Monsignor Vescovo, è al vaglio del Padre Inquisitore. |