|
 |
 |
|
 |
|
 |
 |
 |
 |
 |
Mittente |
Musitano Federico |
Destinatario |
Franco Nicolò |
Data |
27/2/1552 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
San Mauro Marchesato |
Luogo di arrivo |
Cosenza |
Incipit |
Signor mio honorando: Io non havrei voluto che la cortese lettra et le belle parole |
Contenuto e note |
Federico Musitano scrive a Nicolò Franco. Dice che avrebbe preferito che le parole di Franco non fossero così belle da obbligarlo a rispondere mantenendosi allo stesso livello. Se avesse pensato di meritare davvero quello che la sua penna gli ha dedicato, non avrebbe raccontato a [Antonio] Soriceo di essere dispiaciuto per "non haverlo conosciuto in Roggiano et non havergli fatto riverenza". Ora, invece, è costretto a "fare come quel discepolo d'Apelle che, non potendo dipingere Helena bella, la dipinse ricca et coverta di drappi d'oro et ricamati di gioie". Riconosce di essere molto obbligato alla cortesia e alla gentilezza di Franco. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, c. 381v |
Compilatore |
Carmine Boccia; Federica Condipodero |
|
 vai al documento
|
|
|
|
Torna all’elenco dei risultati
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|