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Mittente |
Gentile Valentino |
Destinatario |
Franco Nicolò |
Data |
10/1/1552 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Scigliano |
Luogo di arrivo |
Cosenza |
Incipit |
Toccava bene a voi ad essere il primo a scrivere sì per essercitar con tutti l'infinita cortesia |
Contenuto e note |
Valentino Gentile scrive a Nicolò Franco una lunga lettera dal tono ironico, in cui conduce alcune considerazioni sarcastiche sulla barba alludendo alla pelaia, cioè alla sifilide. Scrive a Franco perché in lui sono congiunte due cose rare: "somma gentilezza con gran dottrina, de le quali l'una acquista titolo di maggioranza sovra li moderni scrittori, l'altra di sì alta humiltà". Afferma che la barba - come dice Franco nella "Orazione della Pelaia" - è di impedimento per varie azioni: mangiare, bere, baciare, ragionare. Menziona Pietro Paolo Cicala additandolo come suo padrone. Saluta anche Antonio Soriceo e fa riferimento a una presunta "rara Accademia" di cui Franco sarebbe "principe". |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, cc. 373v-374v |
Compilatore |
Carmine Boccia; Federica Condipodero |
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