Mittente Scappi Alessandro Destinatario Aprosio Angelico
Data 3/11/1647 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Piacenza Luogo di arrivo Genova
Incipit De i pretiosi acquisti che si fanno
Contenuto e note [Autografa]. Sottolinea il valore che attribuisce all'amicizia che ha da poco stretto con Aprosio. In attesa di poterla dimostrare nei fatti, spera che possa essere in qualche modo testimoniata almeno dal suo frequente chiedere di lui a [Pietro Francesco] Passerini. Da quando Aprosio è partito [da Piacenza], né Passerini, né lui hanno però ricevuto sue lettere. "Che le delizie impareggiabili di Genova" gli abbiano "se non levata, almeno irruginita la memoria" delle "nebbie" [padane] e delle "male arie del Po", così come delle persone che qui ha conosciuto? Non possono crederlo, perché non potrebbe "trovarsi vitio sì difforme" in un padre che, come Aprosio, "non ha mai conosciuto che cosa sia vitio, ed i cui oggetti ed occupationi non sono che virtuosissimi". Sono dunque certi che Aprosio ricambierà la loro "affetione ed ossequio", che presto anche Passerini gli certificherà per lettera. Incoraggia dunque Aprosio a valersi di lui, per sé e per i suoi amici. Promette infine che, quando riceverà "quei tali opuscoli" [non meglio precisati ma dei quali si può forse ipotizzare un'identificazione nel 'Veratro' e nello 'Scudo di Rinaldo'] a cui Aprosio ha fatto cenno in una sua lettera [evidentemente lasciata a Scappi prima di allontanarsi da Piacenza], gliene accuserà ricevuta, serbandogliene peraltro "perpetua" gratitudine.
Fonte o bibliografia Genova, Biblioteca Universitaria, ms E.VI.17, f. 383
Compilatore Ceriotti Luca
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