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Mittente |
Pignoria Lorenzo |
Destinatario |
Gualdo Paolo |
Data |
21/3/1608 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Padova |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Ho caro che Vostra Signoria abbia ricevuta la 'Vita' Pinelliana |
Contenuto e note |
Pignoria domanda a Gualdo una delle cento copie della 'Vita' di [Gian Vincenzo] spedite a Roma da Markus [Welser]; conferma di aver letto un elogio di Pinelli in una lettera di [Girolamo] Ruscelli a re Filippo II contenuta in 'Delle lettere di principi le quali o si scrivono da principi o a principi o ragionano di principi' [Venezia, 1577], come suggerito da Giacomo Alvise Cornaro, e si rammarica che non sia stato incluso nella biografia; ha mostrato il suo libro a Flavio [Querenghi]. Aggiorna quindi Gualdo su varie notizie: ha consegnato la posta all'abate di Santa Giustina, il signor [Vincenzo] Contarini aspetta il suo libro di [Diogene] Laerzio e ringrazia per la lettera di [Giuseppe] Castiglione; ha saputo, ma sarà falso, che [Cesare] Nichesola è morto; è dispiaciuto per [Paolo] Taeggia. Nomina i sermoni bellissimi del padre Vetturelli e saluta il signor Borelli [?]. Aspetta ancora da Roma i suoi 'Sacrorum fastorum libri' di Ambrogio Navidio Fracco, in quarto. I medici hanno consigliato di gettare la neve nei fiumi, circola una loro scrittura, firmata da [Giovanni Tommaso] Minadoi, [Cesare] Cremonini e [Galileo] Galilei. Chiude mandando i suoi saluti a [Scipione] Cobelluzzi e ad [Antonio] Querenghi. |
Fonte o bibliografia |
Lettere d'uomini illustri, che fiorirono nel principio del secolo decimosettimo, non più stampate, Venezia, Nella stamperia Baglioni, 1744, pp. 46-48 |
Compilatore |
Ferro Roberta |
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