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Mittente |
Cozza Clemente |
Destinatario |
Franco Nicolò |
Data |
24/4/1549 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Fondi |
Luogo di arrivo |
Peschio |
Incipit |
Non ho potuto più tosto, il mio caro signor Nicolò con alcuna mia salutarvi |
Contenuto e note |
Clemente Cozza scrive a Nicolò Franco scusandosi per non essere riuscito a salutarlo al momento della sua partenza dall'Abruzzo. Si trova a Sessa da circa venti giorni, dove ha due piaceri a disposizione, leggere la "Philena" di Franco tutto il giorno, e dedicarsi alla lettura delle opere di Agostino Nifo, già autore di testi sulle leggi canoniche e civili. Elogia Franco come voce che non ha paura di esprimersi. Critica quanti, avendo composto qualche sonettuccio o "magretta egloghina", sono convinti di meritare ghirlande di allori. Gli racconta che nel rientro verso casa, Marchetto e Giovan Battista Tizzone (due degli amici conosciuti a Fondi), sono in contrasto tra di loro. Lo prega di tenerlo nella grazia del Conte [di Popoli, Giovanni Giuseppe Cantelmo]. |
Fonte o bibliografia |
Città del Vaticano, BAV, Vaticano latino 5642, cc. 316v-317v |
Compilatore |
Carmine Boccia; Federica Condipodero |
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