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Mittente |
Pignoria Lorenzo |
Destinatario |
Gualdo Paolo |
Data |
28/12/1607 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Padova |
Luogo di arrivo |
Roma |
Incipit |
Ho dato a Don Ferdinando la licenza inviatami da Vostra Signoria |
Contenuto e note |
Discorre di faccende condivise: nemmeno lui saprebbe informare Emilio [Gualdo] sulla testa di Bruto già nota al cardinale [Antoine de Perrenot] de Granvelle; ha mandato una lettera a [Paolo] Taeggia, si augura che non rida dei suoi scritti su [Torquato] Tasso; non scriverà invece a monsignor [Antonio] Querenghi, sa già che non risponderebbe. Pignoria suggerisce a Gualdo il suo desiderio di diventare l'antiquario del cardinal [Scipione] Borghese, ma solo a patto di non sacrificare la sua quiete. Torna poi sulla diffusione degli esemplari [della 'Vita' di Gian Vincenzo Pinelli], di cui ha trattato con [Marcus] Welser, conferma che Giacomo Luigi Cornaro è a conoscenza di molte cose sulla biografia di [Pinelli]. Conclude chiedendo a Gualdo di recapitare ad [Angelo Rocca] gli 'Historiarum coenobii d. Iustinae patavinae libri sex' di [Giacomo Cavaccio]: conoscerà un prelato dotto e vedrà una biblioteca notabile. |
Fonte o bibliografia |
Lettere d'uomini illustri, che fiorirono nel principio del secolo decimosettimo, non più stampate, Venezia, Nella stamperia Baglioni, 1744, pp. 22-25 |
Compilatore |
Ferro Roberta |
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