Mittente Catalano Pietro Destinatario Franco Nicolò
Data 1547 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Trento Luogo di arrivo Mantova
Incipit Io mi ricordo in vita della buona memoria del nostro già da benissimo Moro
Contenuto e note Pietro Catalano scrive a Nicolò Franco lamentandosi perché alcune sue lettere hanno generato a Mantova motti e risa. Catalano comincia ricordando i rimproveri che Sigismondo Fanzino rivolgeva a Girolamo Moro perché "d'una sciocchezza ne diceva quattro dipoi". Racconta che alcuni mantovani, da lui reputati "isvegliati spiriti et pieni di scienza", ma soprattutto suoi "signori et padroni", venuti in possesso di una sua lettera, hanno trovato un punto per il quale hanno fatto "circoli et comedia per tutta Mantoa". Dice che anche lui, un tempo, stava attento a ogni singola consonante dei testi che leggeva, ma che poi ha abbandonato questo spirito censorio. Afferma che "humana cosa è il peccare, angelica l'amendarsi et divina non haver mai scappato". Spera che un dotto come Franco possa difenderlo "con la lingua et con la penna".
Fonte o bibliografia Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, pp. 557-558
Compilatore Carmine Boccia; Federica Condipodero
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