Mittente Bellentani Giovan Francesco Destinatario Franco Nicolò
Data 1547 Tipo data effettiva
Luogo di partenza Carpi Luogo di arrivo Mantova
Incipit Io sono tuttavia occupato in dare il fuoco et la corda al Petrarca
Contenuto e note Giovan Francesco Bellentani scrive a Nicolò Franco, dichiarandosi d'accordo con lui a proposito delle ruberie commesse da Francesco Petrarca ai danni degli autori latini e a favore della lingua toscana. Cita i commenti a Petrarca usciti in quel tempo, e lo definisce "ingegnosissimo ladro, così anche infinito nel numero dei furti". Per il momento gli manda solo un saggio a dimostrazione dei molti furti di Petrarca, quello relativo al verso "Non è questo il terren ch'i toccai pria" (RVF, 128, 81), che secondo Bellentani riprenderebbe la credenza antica dell'uomo messo al mondo nudo. Bellentani dimostra come lo stesso topos si trovi in Agostino, in Plinio, in Svetonio, in Ovidio, in Stazio e in Macrobio. Spera che Franco lo difenderà da eventuali attacchi o accuse di tracotanza.
Fonte o bibliografia Nicolò Franco, Epistolario (1540-1548), a cura di D. Falardo, Stony Brook, NY Forum Italicum Publishing, 2007, pp. 549-550
Compilatore Carmine Boccia; Federica Condipodero
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