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Mittente |
Secchi Niccolò |
Destinatario |
Perrenot de Granvelle Antoine |
Data |
1/1/1552 |
Tipo data |
effettiva |
Luogo di partenza |
Milano |
Luogo di arrivo |
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Incipit |
Ancor che la longhezza di questa lettera ecceda il modo che conviene |
Contenuto e note |
Secchi, capitano di giustizia dello Stato di Milano, risponde a sua volta alle confutazioni di Granvelle. Se si volesse che egli presentasse di persona, e non tramite vicari, le relazioni al Senato, occorrerebbe nominarlo senatore - come lo era stato il suo predecessore nella stessa carica, Giovan Battista Speciano - ponendolo così in una condizione di parità con i membri di quel tribunale. Per nulla egli rinuncerebbe allo studio di Bartolo, cui ha dedicato vent'anni della propria vita, ma ha imparato che chi vuol fare compiuta professione di giuriconsulto deve essere edotto nelle altre discipline, e perciò è passato a studi migliori: la poesia, la matematica, Aristotele, che lo rendono ancora più adatto a servire i suoi padroni. Ha scritto intanto un'opera sulla guerra contro il Turco [forse 'De origine pilae maioris, et cinguli militaris quo flumina superantur' pubblicato da Valgrisi a Venezia nel 1550 e dedicato a Granvelle]. Quanto all'accusa di aver aiutato Gentile a scrivere una commedia per l'ingresso dei padroni in Milano [si riferisce forse a 'Gli Inganni', recitata a Milano nel 1947 per Filippo di Spagna, attribuita in realtà allo stesso Secchi], non aiutarono forse Terenzio Scipione Emiliano e Lelio? |
Fonte o bibliografia |
Giulia Grata, Des lettres pour gouverner. Antoine Perrenot de Granvelle et l'Italie de Charles-Quint dans les Manuscrits Trumbull de Besançon, Besançon, Presses Universitaires de Franche-Comté, 2014, pp. 261-64 |
Compilatore |
Grata Giulia |
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